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Informazioni



Si chiede la dichiarazione di nullità del matrimonio per ragioni di coscienza, per rientrare nella pienezza della comunione ecclesiale.

E’ importante che siano divulgate informazioni il più possibile corrette per far cessare alcuni pregiudizi o inesattezze sulla materia.

Prima di tutto è errato parlare di annullamento di matrimonio alla Sacra Rota, perché un matrimonio non può finire o interrompersi. Si può sancire con sentenza che il vincolo era nullo sin dall’origine. E’, quindi, corretto parlare di nullità di matrimonio. Inoltre, anche per quanto riguarda la competenza, si adisce il Tribunale Ecclesiastico Regionale di prima istanza piuttosto che rivolgersi direttamente al Tribunale Apostolico della Rota Romana.

Un altro pregiudizio molto diffuso è che sia sufficiente recarsi dal proprio parroco e ottenere una firma da lui, una specie di autorizzazione, per conseguire la nullità. Non è così. Al fine di ottenere la nullità del matrimonio, è necessario istruire una vera e propria causa, con testimoni e altri tipi di prova.

Un’ennesima falsa credenza piuttosto diffusa è che si possa ottenere “l’annullamento alla Sacra Rota” solo in caso di matrimonio rato e non consumato. In questo caso, invece, non si avvia una causa giudiziale, ma si dà luogo ad una procedura amministrativa.

I pregiudizi da sfatare, però, non si esauriscono qui. Tante persone ritengono che se dall’unione matrimoniale sono nati figli sia impossibile ottenere la nullità. Anche questa è una convinzione errata. Non è necessariamente vero che in presenza di prole non si possa dichiarare nullo il vincolo, se questo era viziato in origine. Tra l’altro, la sentenza di nullità neppure modifica lo stato giuridico dei figli, i quali non perdono alcun diritto.

Pertanto, qualora si vogliano dissipare dubbi o ricevere informazioni precise e dettagliate, è opportuno rivolgersi ad appositi professionisti che si occupano della materia, Avvocati Rotali o Avvocati Ecclesiastici.