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La complessità e la delicatezza della materia trattata nelle cause di nullità matrimoniali impongono di procedere in maniera serena, per evitare disagi a coloro che si ritrovano al cospetto del Giudice ecclesiastico, il quale in nessun caso esprime giudizi morali ma provvede solo ad una raccolta dei fatti per la ricostruzione della verità.  Non è questa la sede consona per quella conflittualità in genere espressa nel foro civile.

Inoltre, considerato che viene toccata la sfera intima e privata delle persone coinvolte nella vicenda matrimoniale, si impone l’obbligo di segretezza a tutti coloro che, a qualsiasi titolo, partecipano al processo stesso (avvocati, notai, periti, giudici, difensori del vincolo), i quali sono obbligati a prestare il giuramento “de secreto servando” prima dell’espletamento del loro incarico. Per questo motivo, l’istruttoria viene svolta “a porte chiuse”, alla sola presenza del Giudice e del notaio ecclesiastico, preposto alla verbalizzazione, oltre che eventualmente degli avvocati delle parti e del Difensore del Vincolo. Le parti e i testi vengono ascoltati separatamente in sessioni diverse, in modo da potersi esprimere in piena libertà e senza condizionamenti. Qualora vi siano circostanze particolarmente gravi o singolari, la parte può chiedere che siano verbalizzate “sub secreto”: vengono riferite solo al Giudice, il quale provvede a “sigillarle” in modo che nessun altro possa venirne a conoscenza.

Esaurita la fase istruttoria gli Atti vengono pubblicati, nel senso che viene formato un fascicolo, il c.d. Sommario Istruttorio, accessibile solo ed esclusivamente alle parti e ai loro avvocati. Le parti non possono estrarre o richiedere copie ma solo leggere.

Anche la sentenza è strutturata in modo da tutelare il più possibile la riservatezza e la buona fama delle persone, fermo restando il diritto di conoscerne il contenuto e fatti salvi i diritti di difesa.